Benvenuto/a precario/a!

Qui, chi vuole, può fare al suo primo arrivo nel forum le proprie presentazioni agli altri utenti.

Bye bye

Ciao a tutti,
sono Dora, trentenne precaria della scuola dal 2004 come "terzafascista" non abilitata e dal 2008 come abilitata SSIS A036 e SOS. Negli ultimi due anni ho lavorato a singhiozzo negli istituti superiori salentini, mai con nomina da provveditore, mai per tutto l'anno... al momento sono a casa, per la mia classe di concorso c'erano solo 5 cattedre (io son 21esima in graduatoria, a un passo dal Tarsi!), non parliamo poi del sostegno che si è fermato ad un paio di nomine... ho subito creduto negli amici di CPCS perchè sono una di loro, perchè dei problemi è meglio che ne parli chi li vive piuttosto che chi vuole veicolare determinate situazioni per tornaconti politici o riconoscimenti sociali, insomma, in poche parole, per parlar di precariato con cognizione di causa bisogna essere precari, bisogna avere quella rabbia dentro che solo chi studia da anni per far bene il proprio mestiere e si ritrova ancora disoccupato può avere, bisogna trovarsi nelle sale delle convocazioni e vedere la gente disperata con i fogli in mano che riportano i nomi delle graduatorie e depenna gli assenti pensando con vergogna tra sè e sè "e vai, un altro in meno... forse mi chiamano", per quella brutta bestia che è la vittoria del mors tua vita mea, bisogna guardar in faccia i padri e le madri di famiglia che son precari da 20 anni e ancora non hanno il ruolo o peggio rischiano di restare a casa, bisogna capire le dinamiche d'aula per sapere che non si può accettare una diminuzione dei docenti di sostegno o un aumento degli alunni per classe, che non è scuola una lezione a 33 teste, ma babysitteraggio... diamoci da fare, dunque, tessiamo bene questa rete di informazione e condivisione, ascoltiamo le storie di precari come noi e raccontiamoci alla gente che spesso non sa o non vuole capire che futuro spetta ai propri figli con una scuola come quella degli ultimi anni, nella quale la conoscenza è stata relegata in cantina... i precari devono stare in prima linea, devono poter parlare della loro condizione, spiegare, esigere e benvenga se il resto del mondo ci da una mano, più passi si muovono più bello è il cammino, ma dobbiamo crederci prima noi e diventare tanti in questo blog e per le strade se vogliamo l'aiuto della gente comune o di potere che sia... beh, perdonate la presentazione/sfogo, ma credo che più voci facciano un grido e, purtroppo o per fortuna, di questi tempi, per essere ascoltati non basta il pensiero attivo o le parole sussurrate: bisogna avere il coraggio di urlare "basta!" all'unisono e di ricominciare a rivendicare i propri diritti.

Grazie Dora, che piacere leggerti!
Ieri con Vadacca abbiamo assistito ad una scena pietosa che il tuo scritto mi ha fatto tornare in mente...una famigliola, con carrozzina dietro, la moglie disperata perchè erano sparite le sue 7 ore (diventate 5+2, e dunque assegnabili ad interni). Che tristezza!

Trasformiamo la tristezza in rabbia e la rabbia in azione, dobbiamo vincere l'inerzia di fondo della nostra categoria e farci vedere sempre e in ogni occasione.

Ciao a tutti...
scusate l'ora, ma ho scaricato scatoloni fino a poco fa... beh sì, il precario si riconverte, prova progetti, lavoretti, situazioni, se non lavora a scuola si cimenta in ripetizioni e doposcuola (quasi sempre in nero) e si dice fortunato, altrimenti fa il magazziniere, il commesso, il volantinatore persino, come quando aveva 16 anni e voleva arrotondare la paghetta... però una volta al giorno la trova la forza, dopo aver sbirciato nel sito del CSA (non si sa mai che sbuchi un'altra supplenza...), di controllare la sua mail- dove puntuali cicciano i messaggi degli ex alunni che chiedono che ritorni o dicono di sentire la mancanza della vecchia prof/supplente e non sanno, o forse sì, che anche loro mancano a chi li ha seguiti per mesi con pazienza e dedizione- e di scrivere la sua e legger le altrui nel forum del Cordinamento dei Precari di Br-Le-Ta... grazie a Pier Paolo e Dario per la condivisione e a tutte/i quelle/i che nei prossimi giorni saranno protagonisti di questa nuova avventura...

Alcuni, per giudicare se un uomo di stato sia onesto o meno, si arrovellano intorno all'attendibilità o meno di dossier su case a Montecarlo, io credo che il licenziamento di massa di un'intera generazione, finalizzato alla distruzione del sapere libero e gratuito sia una prova ben più evidente di una naturale tendenza al crimine e di una professata disonestà, non abbiamo bisogno di episodi per giudicare intorno al bene e al male.